«Un giovane malato di Aids ogni 14 secondi»

«L’Aids è ormai una catastrofe globale che oggi si accanisce contro i nostri figli». A lanciare il grido d’allarme è il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) che ieri ha presentato il rapporto 2003, dove definisce il virus «la malattia dei giovani». Le cifre del fenomeno sono drammatiche.Ogni 14 secondi, nel mondo, un giovane viene contagiato dal virus dell’Hiv e, ogni 24 ore, sono circa seimila gli individui tra i 15 e i 24 anni che contraggano il virus. Metà delle nuove infezioni riguarda ragazzi sotto i 25 anni – due su tre di sesso femminile – che vivono in paesi in via di sviluppo. Di questi solo una piccola percentuale sa di aver contratto il virus: la maggioranza ignora come si trasmette l’Hiv. «Questo rapporto è realmente una sveglia – ha spiegato Thoraya Ahmed Obaid, direttore esecutivo dell’Unfpa – ci rivolgiamo ai capi di Stato e ai leader delle comunità locali perché diano subito un maggiore sostegno finanziario in materia di salute sessuale. Vorrei sottolineare – ha precisato – che un’operazione per informare i giovani serve a salvare loro la vita e non incita affatto comportamenti promiscui, come sostengono alcuni». Nel rapporto la povertà emerge come «fattore determinante» per la diffusione dell’infezione. Molto spesso sono le precarie condizioni di vita a indurre le giovani donne a prostituirsi, correndo così il rischio di contagio.
Nella zona dell’Africa sub-sahariana il tasso di trasmissione tra le donne raggiunge una percentuale del 67%, di poco superiore alla quota toccata in Asia (62%). «L’educazione sessuale – prosegue il rapporto – è un argomento tabù in molti Paesi, e ciò spiega perché i giovani non sanno che il virus si trasmette attraverso i rapporti sessuali e non usano un’adeguata protezione». In Somalia, soltanto il 26% delle donne ha sentito parlare di Aids e solo il 19% sa come proteggersi da un eventuale contagio. La lotta all’Aids, conclude il rapporto Onu, è la sfida numero uno della più numerosa generazione di adolescenti della storia: oltre metà dell’odierna popolazione globale ha infatti meno di 25 anni.