Studi clinici

17° CROI: SAN FRANCISCO, 16-19 FEBBRAIO 2010. ACTG 5202, STUDIO ODIN

ACTG 5202 (Daar E et al., abs 59LB) – studio in cieco a 96 settimane che ha coinvolto 1857 pazienti naive, randomizzati a iniziare 4 differenti combinazioni antiretrovirali: Kivexa (ABC/3TC) o Truvada (TDF/3TC), combinati o con Sustiva (efavirenz – EFV) o con Reyataz/r (atazanavir/ritonavir – ATV/r). Previste stratificazioni per carica virale al basale > o < di 100.000 cp/ml. I risultati interinali dello studio riportarono un maggiore e significativo fallimento virologico nei pazienti che iniziano la terapia con Kivexa rispetto a Truvada (Sax PE et al, N Engl J Med. 2009;361:2230-2240) in presenza di carica virale al basale > 100.000 cp/ml, così come per il tempo di insorgenza del primo effetto collaterale, più breve in chi assumeva Kivexa. Quello che in più è emerso dai risultati definitivi sono state differenze negli effetti collaterali e nel guadagno di CD4 tra atazanavir/r versus efavirenz e tra TDF/FTC versus ABC/3TC. Tra le persone che hanno iniziato la terapia con carica virale < 100.000 cp/ml, la misura del tempo per il fallimento virologico non ha mostrato differenza nell’utilizzo delle 4 combinazioni, mentre il guadagno in CD4 era maggiore con la combinazione TDF/FTC + ATV/r rispetto a TDF/FTC + EFV, dato non riscontrato quando la coppia di NRTI era ABC/3TC. Anche il tempo di rilevazione della prima manifestazione di tossicità è sfavorevole per ABC/3TC rispetto a TDF/FTC, quando associati ad efavirenz ed il tempo di modifica del regime terapeutico è più breve quando è presente ABC/3TC, in combinazione o con ATV/r o con EFV (da rilevare che lo studio iniziò prima della diffusione dello screening HLA-B*5701 per ipersensibilità ad ABC). Peggiori il colesterolo, totale e LDL, negli assuntori di ABC/3TC versus TDF/FTC, così come peggiori erano i trigliceridi nella terna ABC/3TC + ATV/r versus TDF/FTC + ATV/r. Chi assumeva ATV/r con ABC/3TC ha riportato un maggior tempo di rilevazione della prima manifestazione di tossicità così come per un maggior tempo di cambiamento del terzo farmaco. Migliori le performance di ATV/r, con ogni associazione, rispetto ad EFV per quel che riguarda colesterolo totale, HDL, LDL. Inoltre, le percentuali di insorgenza di resistenza erano minori per chi assumeva ATV/r, indipendentemente dalla coppia di NRTI associata. Un sottostudio (ACTG 5224s) ha posto l’attenzione sui problemi alle ossa e sul grasso: TDF/FTC, a 48 settimane, ha portato ad una maggior perdita di densità minerale ossea rispetto ad ABC/3TC, così come l’assunzione di ATV/r rispetto ad EFV. In merito al grasso, ATV/r ha portato ad un maggior accumulo di grasso al tronco e agli arti rispetto a chi assumeva EFV. Nessuna differenza nella misurazione della lipoatrofia.

Studio ODIN (Cahn P et al, abs 57) – 800 mg una volta al dì (QD) di darunavir sono efficaci tanto quanto 600 mg due volte al dì (BID) nel sopprimere la carica virale in pazienti pre-trattati che non hanno mutazioni al basale per il farmaco. Riscontrati anche meno problemi ai lipidi. Lo studio di fase IIIb, randomizzato, in aperto, ha coinvolto 590 pazienti. I criteri di ingresso nello studio richiedevano anche una terapia stabile da almeno 3 mesi, nonostante il fallimento virologico. Tutti i pazienti hanno potenziato il farmaco rispettivamente con 100 mg e 200 mg di ritonavir, accompagnato da un regime ottimizzato di 2 NRTI. Alla settimana 48, in un’analisi ITT, il 72,1% dei pazienti nel regime QD ha raggiunto carica virale non rilevabile versus il 70,9% nel regime BID. Minori anche le percentuali di interruzione (13,9% versus 16,2%), così come quelle dovute all’interruzione per effetti collaterali (3,4% versus 4,1%). Nessuna differenza significativa nella risposta virologica in merito all’avere carica virale > o < di 50.000 cp/ml al basale e nell’ aumento di CD4. Meglio la tollerabilità nel gruppo QD per quel che riguarda il profilo lipidico (alterazione dei trigliceridi: 5,2% versus 11,0%, del colesterolo totale:10,1% versus 20,6%, del colesterolo LDL: 9,8% versus 16,7%) e la tossicità epatica. Dimostrata dunque la non inferiorità del dosaggio 800 mg, potenziato con 100 mg di ritonavir anche nei pazienti pre-trattati, a condizione però che non siano presenti, al basale, resistenze al farmaco.