Pfizer fa partire gli studi sull’anti-CCR5: sollevati dubbi di eticità

E’ di qualche giorno fa la notizia che negli USA sono partiti gli arruolamenti degli studi riguardanti l’inibitore del CCR5 della Pfizer, chiamato UK-427,857. Gli studi, di fase II/III sono sia su pazienti naive (nuovi ai trattamenti) sia su pazienti pre-trattati.Partono negli USA gli studi della molecola Pfizer denominata UK-427,857. Su pazienti naive, ossia che non hanno mai assunto trattamenti, la molecola verrà confrontata direttamente con efavirenz. Le persone assumeranno zidovudina/lamivudina (Combivir) in entrambi i bracci. La nuova molecola dunque verrà confrontata direttamente con uno dei regimi più semplici ed appartenenti allo standard di cura di prima linea per la terapia contro l’HIV: lamivudina/zidovudina+efavirenz (Sustiva, in Italia). Vagliati anche vari dosaggi della molecola

Nei pazienti pre-trattati invece la molecola verrà messa a confronto con un regime ottimizzato per la persona, sulla base di esami diagnostici specifici. Anche in questo caso verranno vagliati vari dosaggi

Gruppi di attivisti europei hanno sollevato una questione di eticità in merito al fatto di proporre degli studi di fase II su pazienti naive (nuovi alle terapie). Gli attivisti chiedono l’inserimento di particolari criteri di garanzia (verifica della sicurezza) per tutelare il paziente, che avrebbe uno standard di cura esistente alternativo.

In mancanza di risposte dirette ed efficaci da parte dell’azienda, ci si appella ai clinici affinché non vengano arruolate persone quantomeno “che non dovrebbero essere in terapia” secondo le vigenti linee guida internazionali, nonostante che il protocollo non contempli dei limiti in proposito. La coscienza del medico, se l’azienda non rispondesse, è chiamata a sovrintendere una situazione molto dubbia.

Per informazioni sui disegni dello studio:
http://www.natap.org/