L’ISS in un progetto Ue contro Aids, malaria e tubercolosi nei Pvs

L’Istituto superiore di Sanità darà il suo contributo nella ricerca di nuovi vaccini e altri strumenti terapeutici in grado di ridurre l’impatto che le malattie della povertà, quali Aids, tubercolosi e malaria, hanno soprattutto nel continente africano.
Anche l’Istituto superiore di Sanità darà il suo contributo nella ricerca di nuovi vaccini e altri strumenti terapeutici in grado di ridurre l’impatto che le malattie della povertà, quali Aids, tubercolosi e malaria, hanno soprattutto nel continente africano.

E’, infatti, la stessa sede dell’Iss a Roma a ospitare da oggi il primo forum annuale dell’Edctp (European and developing countries clinical trials partnership) l’organismo nato lo scorso anno da una iniziativa di 14 Paesi membri dell’Ue con lo scopo di accelerare la ricerca di farmaci.

Le tre gravi malattie trasmissibili colpiscono oggi i Paesi in via di sviluppo al punto tale da ostacolarne lo sviluppo economico e sociale. L’Aids, la malaria e la tubercolosi mietono, da sole, oltre cinque milioni di vittime ogni anno, di cui il 95% nei Paesi in via di sviluppo. Dal momento che la povertà contribuisce alla diffusione di queste malattie, il circolo vizioso tra malattia e povertà costituisce una vera emergenza a livello di Sanità pubblica e sul piano economico.

L’alleviamento della povertà nei Paesi in via di sviluppo mediante la lotta contro queste tre malattie costituisce, è emerso oggi nel corso di una conferenza stampa, un obiettivo fondamentale delle politiche comunitarie e anche una delle sette priorità del piano d’azione della Commissione europea per il prossimo futuro. Nell’ambito della politica comunitaria, la Commissione ha varato il suo programma d’azione: “Azione accelerata di lotta contro l’Hiv/Aids, la malaria e la tubercolosi nel quadro della riduzione della povertà”, già approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo nel 2000 e nel 2001. Il programma d’azione prevede il rafforzamento dei finanziamenti pubblici e il coordinamento della ricerca a livello europeo per lo sviluppo di nuovi farmaci, vaccini o strategie terapeutiche per affrontare, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, le tre malattie in questione.