Il wto e l’accesso ai farmaci

L’Accordo TRIPS ha stabilito una serie di regole «minime» per il sostegno e la protezione dei diritti di proprietà intellettuale; la parte relativa ai brevetti, regolandone la commercializzazione, stabilisce la disponibilità e quindi l’accesso ai farmaci nei Paesi aderenti al Wto.A tutti i Paesi membri, l’accordo impone di adottare, attraverso l’emanazione di una legge nazionale, un sistema di protezione dei diritti di proprietà intellettuale, definendo uno standard minimo della durata di 20 anni. Il brevetto su un farmaco garantisce un monopolio di fatto sul prodotto – o anche su un determinato processo di produzione – vietando, in tutti gli stati membri, la produzione, l’impiego ed il commercio di prodotti equivalenti, senza l’autorizzazione del titolare del brevetto. Il considerevole costo dei farmaci anti Aids è dunque essenzialmente dovuto alle caratteristiche di monopolio del mercato e al cartello tra le multinazionali farmaceutiche. La salute è un diritto umano fondamentale. Ineguaglianza, povertà, sfruttamento, violenza ed ingiustizia sono la vera causa delle malattie e della morte delle persone povere e socialmente emarginate. Negli ultimi decenni, i cambiamenti economici intervenuti a livello mondiale hanno condizionato profondamente la salute delle popolazioni e il loro accesso all’assistenza e ai servizi sociali e sanitari. Mai come oggi, le cifre relative ai morti ed alle malattie evocano in modo drammatico il volto della noncittadinanza e dell’ingiustizia: il 75% della popolazione mondiale vive nei Paesi in via di sviluppo e rappresenta solo l’8% del mercato farmaceutico mondiale. Allo stesso modo, 1/3 di essa non ha ancora accesso ai farmaci essenziali. In tale prospettiva, il problema dell’Aids rappresenta e include le implicazioni più drammatiche ed inquietanti del processo di globalizzazione. Mentre nei paesi ricchi le persone affette da Hiv riescono a vivere meglio e più a lungo grazie alle terapie antiretrovirali fornite gratuitamente dai servizi sanitari, i malati dei paesi poveri muoiono perché impossibilitati ad avere accesso alle costosissime cure. Tre milioni di persone muoiono così ogni anno a causa dell’Aids, al ritmo di 10.000 persone al giorno. Attualmente, lottare efficacemente contro la diffusione del virus Hiv significa dunque mettere in discussione questioni molto più complesse, tra cui il ruolo della finanza e dell’economia a livello internazionale, e quindi il ruolo degli accordi internazionali commerciali che si svolgono sotto l’egida del Wto, laddove esse definiscono, a livello globale, regole e comportamenti che possono pregiudicare, in via diretta ed indiretta, le politiche di salute pubblica interne ai singoli stati. L’accordo Trips prevede le cosiddette clausole di salvaguardia (licenza obbligatoria ed importazione parallela dei farmaci), a cui lo stato membro può ricorrere al fine di proteggere la salute pubblica; ma solo la conferenza interministeriale di Doha del novembre 2001 ha riconosciuto il pieno diritto degli stati di ricorrere alla licenza obbligatoria dei farmaci e di stabilire i motivi sottostanti il ricorso a tale misura. La questione importante che è rimasta in sospeso è però quella relativa alla importazione parallela dei farmaci, ovvero la possibilità per i paesi produttori di farmaci generici di esportarli verso quei paesi che, pur dovendo fronteggiare un’emergenza sanitaria, sono sprovvisti di industrie farmaceutiche. La soluzione a questo problema doveva essere presa entro il 31 gennaio 2002, ma i delegati statunitensi hanno bloccato le trattative insoddisfatti dell’accordo raggiunto. La battaglia per il diritto alla salute è ancora tutta da giocare.