Gli attivisti sudafricani di TAC all’attacco

In programma azioni di disobbedienza civile: gli amici di TAC vanno avanti attraverso una battaglia durissima e civile.Inizia oggi in Sudafrica una nuova fase della battaglia per l’accesso ai farmaci anti Hiv: la disobbedienza civile. A lanciarla, i volontari della Treatment Action Campaign che hanno scelto di passare alla disobbedienza dopo che le loro richieste di un piano serio per combattere l’Hiv sono state ignorate per mesi. Le azioni di disobbedienza si ispirano a quelle di resistenza passiva contro l’Apartheid e sono dirette contro l’African National Congress, il partito di maggioranza. Motivo: nonostante il Sudafrica conti il maggior numero di sieropositivi nel mondo, 4,7 milioni, il suo governo si rifiuta di distribuire farmaci antiretrovirali attraverso il sistema sanitario pubblico. Ieri un centinaio di attivisti della Treatment Action Campaign hanno depositato alla polizia un’accusa di omicidio volontario contro il ministro della salute Manto Tshabalala-Msimang. Il motivo? La considerano responsabile della morte delle 600 persone che muoiono ogni giorno per malattie legate all’Aids in Sudafrica. Nei mesi trascorsi TAC aveva già dato vari ultimatum ad un governo sudafricano sordo. In Sudafrica esistono problemi di brevetti tali per cui il costo delle terapie è elevatissimo. Inoltre il governo ha sempre sostenuto la causa della tossicità dei farmaci e quindi della loro non distribuzione.