Formigoni e il gioco dei ticket

«Era un provvedimento sbagliato, è diventato un provvedimento pessimo». E’ senza appello il commento dei sindacati alla tassa sulla salute introdotta ieri dalla Regione Lombardia. La giunta Formigoni ha infatti confermato l’introduzione dei ticket ( entreranno in vigore lunedì prossimo) annunciati nei mesi scorsi e contro i quali le forze politiche di opposizione hanno raccolto 150 mila firme. Il provvedimento, che aveva provocato molti malumori all’interno della setssa maggioranza (soprattuto da parte della Lega), ieri è stato leggermente modificato, ma non nel mondo in cui avevano chiesto Cgil, Cisl e Uil. Ma vediamo cosa prevedono «i cambiamenti» introdotti ieri dall’assessore alla sanità Borsani e dal presidente della giunta Formigoni per evitare lo sfaldamento della maggioranza. Le modifiche al provvedimento originario riguardano la diminuzione del ticket per i farmaci dei malati cronici e invalidi civili con invalidità superiore ai due terzi, che passano da 2 euro per confezione a 1 euro. A quesi casi di esenzione, si aggiungono ciechi e sordomuti, ex deportati, pazienti in terapia del dolore, infortunati sul lavoro per il periodo dell’infortunio. Per il pronto soccorso, l’esenzione è limitata a bambini di età inferiore ai 6 anni e anziani ultrasettantacinquenni. Le prestazioni «non urgenti» per le altre fasce di età rimangono a 35 euro per la visita specialistica e a 50 per le prestazioni diagnostico terapeutiche. Per le prestazioni specialistiche ambulatoriali rimangono le esenzioni in vigore che riguardano il 73% dei cittadini, mentre per la rimanente parte che già compartecipa alla spesa (redditi familiari superiori a 36 mila euro lordi) il ticket passa da 36 a 46 euro. «Può sembrare un incremento pesante – dice l’assessore Borsani – ma i 36 euro erano fermi al 1995». Opposto il giudizio dei sindacati. «Noi – dice Pino Vanacore, della segreteria regionale Cgil – avevamo chiesto l’esenzione dei ticket per i redditi sotto ai 12 mila euro l’anno. Su questo avevano registrato un’apertura da parte del governo regionale. All’incontro di ieri abbiamo invece trovato un irrigidimento. Si sono limitati a esentare i pensionati sociali, mantenendo, e perfino aumentando, i ticket a migliaia di cittadini lombardi che vivono con un milione e 100 mila di vecchie lire al mese. Avevano inoltre chiesto l’esenzione per disoccupati e cassaintegrati. Ma neanche questa richiesta è stata accolta. Se ieri era un provvedimento sbagliato, oggi, dopo i correttivi apportati, è un provvedimento pessimo».