Gli attivisti del sud europa stringono legami

Lo scorso fine settimana oltre 70 attivisti spagnoli, italiani, portoghesi e greci si sono dati appuntamento a Sitges, Barcellona (Spagna) per mettere a confronto le esperienze locali e stabilire linee di azione comune che permettano di aumentare la cooperazione tra i CAB nazionali.Il quinto seminario per gli Stati del Sud Europa è stato organizzato dallo European AIDS Treatment Group (EATG),in collaborazione con l’organizzazione catalana Hispanosida. “Questo è il quinto ed ultimo incontro per i paesi del Sud Europa” ha detto ai partecipanti Mauro Guarinieri, presidente dell’EATG. “Anche se la regione ha molti aspetti peculiari, ad esempio la Maggiore incidenza di coinfezioni HIV/HCV, i punti in comune con gli altri paesi europei sono maggiori delle differenze. Possiamo dire di aver chiuso un ciclo che ha dato buoni frutti, come ad esempio la formazione di CAB nazionali in tutti i paesi del sud Europa, con la sola eccezione della Grecia, ed impegnarci ad aprirne un altro che spero ci porti ad un coordinamento di tutti i CAB nazionali”. Guarinieri ha annunciato che nel 2004 l’EATG organizzerà un incontro di tutti i CAB nazionali europei. Durante i due giorni dei lavori i partecipanti hanno potuto confrontarsi sulle priorità nazionali, e sulla necessita di costruire un agenda comune. Kevin Moody, membro del consiglio direttivo dell’EATG, ha sottolineato l’importanza di costruire sinergie e mettere a confronto diversi modi di intendere l’attivismo. “Credo esistano modi diversi di interpretare il ruolo dell’attivista. Secondo me esistono molte formule, e oguno devrebbe essere in grado di decidere che tipo di attivista vuole essere” ha concluso. Al termine dell’incontro Ramón Espacio, per il Comité Asesor Comunitario de CESIDA (CACSIDA) e Xavier Franquet per il Foro Español de Activistas en Tratamientos (FEAT) hanno presentato un accordo di lavoro tra i due CAB Spagnoli. L’accordo consiste nella decisione di individuare una figura di collegamento all’interno di ognuno dei due CAB, e garantire un flusso di comunicazione costante, nel rispetto della differenze e delle specificità. I membri di CACSIDA e di FEAT si sono rallegrati della decisione che è stata accolta da un lungo applauso da parte dei delegati internazionali. La delegazione italiana era composta da 12 attivisti, quasi tutti appartenenti all’Italian Community Advisory Board.

Joan Tallada

joan@eatg.org