Prescrizioni di farmaci inappropriati: rischi di danno d’organo

 

Dalla coorte svizzera HIV arriva una conferma sui rischi di prescrizione inappropriata nei pazienti anziani. Rilevata la disuguaglianza di genere (Livio et al.). Avevamo richiamato l’attenzione dei nostri lettori già nel 2020 sul sito www.nadironlus.org (collana Deprescribing), suggerendo anche un approccio critico durante la visita con il proprio medico su tutti i farmaci che si assumono.

 

Lo studio svizzero mirava a determinare la prevalenza e i fattori di rischio per una prescrizione inappropriata in medicina geriatrica, tra gli individui di età ≥75 anni.

 

Gli autori hanno effettuato una revisione retrospettiva delle cartelle cliniche per ottenere maggiori informazioni sulle comorbidità non HIV. La prescrizione inappropriata è stata valutata utilizzando i criteri di Beers, i criteri STOPP / START e il database delle interazioni farmaco-farmaco (DDI) di Liverpool.

 

Per 175 individui inclusi con età mediana di 78 anni (IQR 76-81) e il 71% era di sesso maschile, il numero mediano di comorbidità non HIV era 7 (IQR 5-10).

La prevalenza della polifarmacia e della prescrizione inappropriata era rispettivamente del 66% e del 67%.

 

Nel complesso i ricercatori sottolineano che il 40% dei problemi derivanti da prescrizione inadeguata, potrebbe avere conseguenze deleterie. Si sono verificate principalmente criticità con farmaci non HIV che includevano: dosaggio errato (26%); mancanza di indicazione (21%); omissione della prescrizione (farmaco non prescritto sebbene indicato) (17%); farmaco non appropriato in soggetti anziani (18%) e DDI deleteri (17%). I fattori di rischio per problemi di prescrizione sono l’insufficienza renale (OR: 2,7; IC 95%: 1,4-5,1), trattamento con farmaci attivi sul SNC (OR: 2,1; 95% CI: 1,1–3,8) e sesso femminile (OR: 8,3; 95% CI: 2,4–28,1).

 

In conclusione, i problemi di prescrizione sono comuni nelle persone anziane che convivono con l’HIV, coerentemente con le segnalazioni in individui anziani non infetti. Una prescrizione inappropriata rappresenta un rischio per il paziente, anche se va notato che non porta necessariamente a danni. La riconciliazione dei farmaci e le prescrizioni di revisione periodica da parte di medici esperti, idealmente come parte di consultazioni multidisciplinari, potrebbero ridurre il rischio di prescrizioni inappropriate.

Tuttavia, nella pratica clinica, questo approccio può essere difficile da implementare a causa della pressione degli ospedali e dei sistemi sanitari per ridurre i tempi di consultazione. Infine, lo studio mostra che le persone di sesso femminile corrono un rischio maggiore di prescrizioni inappropriate.

 

Malgrado le difficoltà di contenere il numero di farmaci da assumere giornalmente, un approccio critico della persona con HIV, può aiutare la ricerca nello sviluppo di farmaci con sempre minori interazioni e tossicità d’organo.

 

Livio et al. 4 novembre 2020,  J Antimicrob Chemother doi:10.1093/jac/dkaa505