Nuovi schemi terapeutici e questioni emergenti

Alcuni tra i più autorevoli Opinion Leader mondiali nel campo dell’HIV/AIDS hanno presentato dati su importanti nuovi sviluppi nel trattamento dell’HIV e sulle opzioni terapeutiche relative a tali sviluppi in un simposio internazionale tenutosi a Cannes lo scorso fine settimana. Le presentazioni sono state focalizzate sui fattori di rischio cardiovascolare associati alla terapia antiretrovirale, sulla carenza di opzioni terapeutiche per molti pazienti a causa dell’instaurarsi di resistenze e sulle possibilità di trattamento per donne sieropositive in età fertile. Tra i dati più importanti si devono annoverare i risultati dello studio 2NN, che ha confrontato l’efficacia e la tollerabilità di VIRAMUNE® (nevirapina) e SUSTIVA® (efavirenz). Inoltre sono stati presentati i risultati del trial 1182.52, studio di fase II per la scelta della dose di tipranavir. Più di 600 clinici hanno partecipato al simposio chiamato “Setting New Standards in HIV”. “I pazienti che sono da lungo tempo in trattamento per l’HIV devono affrontare numerose problematiche incluso l’aumento del rischio cardiovascolare e il problema delle resistenze,” ha sostenuto Bill Powderly, MD, Washington University School of Medicine, che è stato co-chair del simposio. “In questo simposio sono stati presentati recenti dati clinici in sessioni che hanno riassunto le possibilità di opzioni terapeutiche per i pazienti e la gestione degli eventi avversi .”

2NN Update

Alcuni clinici hanno riassunto i dati dello studio 2NN, il primo trial su larga scala, randomizzato che ha confrontato in maniera diretta i regimi terapeutici contenenti inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI) in pazienti naive alla terapia anti-HIV. Questo studio ha arruolato 1.216 pazienti di 65 Centri in 17 Paesi e i risultati dimostrano che non esistono differenze in efficacia tra VIRAMUNE ed efavirenz in termini di sopressione della carica virale e di ricostituzione immunologica in un periodo di 48 settimane. Inoltre, il trattamento con VIRAMUNE ha indotto una significativa diminuzione del rapporto colesterolo totale: HDL-colesterolo, che è stato associato con un ridotto rischio cardiovascolare.

Studio D:A:D

Nell’ottica di dimostrare l’importanza dei fattori di rischio cardiovascolare, sono stati presentati anche i risultati del “Data Collection on Adverse Events of Anti-HIV Drugs” (studio D:A:D), che ha investigato la relazione tra la terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART) e un aumentato rischio di patologie cardiovascolari. Lo studio D:A:D è un trial prospettico osservazionale su 23.490 pazienti da 11 cohorti in tre continenti. Lo studio ha valutato l’incidenza di infarto miocardico, stroke e diabete mellito. I risultati dimostrano che la frequenza di infarto miocardico aumentava gradualmente con l’estendersi dell’esposizione alla HAART.

Resistenza ai farmaci

La resistenza alle terapie anti-HIV attualmente disponibili è un fenomeno mondiale costantemente in aumento per i pazienti trattati da lungo tempo (highly treatment-experienced HIV-positive patients), che genera un bisogno urgente di nuove opzioni terapeutiche efficaci verso i virus resistenti a svariati farmaci. E’ stato presentato un trial internazionale, multicentrico, randomizzato, in cieco che ha valutato l’efficacia di tre dosi di tipranavir associato ad una bassa dose di ritonavir (TPV/r) in 216 highly treatment-experienced patients. Tipranavir è il primo inibitore della proteasi non peptidico (NPPI) attualmente in fase III di sviluppo per il trattamento dell’infezione da HIV-1. I dati hanno condotto alla scelta di tipranavir 500mg/ritonavir 200mg come dose ottimale per i prossimi trial pivotal di fase III in highly treatment-experienced patients .

Altre topics del simposio includevano la gestione della donna sieropositiva in età fertile, il trattamento della donna in stato di gravidanza, la prevenzione della trasmissione verticale e il trattamento in caso di coinfezione tra i virus HIV ed epatite C.