Meglio evitare Zerit® e Trizivir® in prima linea

Le nuove linee guida inglesi sul trattamento terapeutico dell’HIV raccomanderanno di non utilizzare d4T (Zerit®) e Trizivir® (AZT, 3TC e ABC) come terapie di prima linea. Le linee guida sono ancora provvisorie e stanno aspettando un ritorno di commenti da parte dei clinici inglesi. Il d4T deve essere evitato alla luce della tossicità del farmaco (lipoatrofia e neuropatia periferica) mentre non si raccomanda l’uso di Trizivir dopo i risultati dello studio ACTG 5095, che ha mostrato una minor efficacia di questo farmaco rispetto all’utilizzo di efavirenz. Le linee guida mantengono l’enfasi sulla convenienza di un regime terapeutico basato su NNRTIs in prima linea, piuttosto che sugli IP (inibitori delle proteasi). Le linee guida non citano tenofovir come componente di prima linea, ma notano che il farmaco può essere preso in considerazione sulla base dello studio 903 della Gilead a 96 settimane. Il tenofovir, assieme a 3TC, è invece raccomandato in pazienti coinfetti con HIV/HBV. Il T-20 dovrebbe essere invece riservato alla terapia di puro salvataggio, quando almeno sia possibile l’utilizzo di un altro farmaco efficace per il paziente. Non è dunque raccomandata la mono-terapia virtuale o funzionale di T-20. Gli IP di prima linea sono raccomandati se boosterati con ritonavir: questo implicitamente sconsiglia l’utilizzo di nelfinavir. Le linee guida saranno formalmente pubblicate in ottobre. Queste le combinazioni più prescritte in prima linea in Inghilterra:

  • Combivir/efavirenz (33%)
  • Combivir/nevirapina (21%)
  • Trizivir (9%) o Combivir/abacavir (2.5%)
  • Combivir/lopinavir (3%)
  • Combivir/nelfinavir (3%)