Novità in arrivo per la spesa farmaceutica. Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, propone un aumento del tetto di spesa pubblica per il settore dal 13 al 13,5% del totale delle assegnazioni per il Ssn.Ma da Via XX Settembre frenano: se davvero il Fondo sanitario nazionale si assesterà intorno a 88 mld beneficiando di un incremento del 2% sul totale della spesa 2004, e non sulle assegnazioni iniziali, anche i fondi per la farmaceutica aumenteranno di conseguenza. Dunque, secondo il ministero dell’Economia, il tetto dei consumi a carico dello Stato dovrebbe restare anche per il 2005 al 13 per cento.
La partita sulla manovra sanitaria 2005, in ogni caso, si deciderà tra oggi (incontro Siniscalco-Sirchia) e domani (Siniscalco-Regioni). Sul piatto, per la farmaceutica, ci sono anche altre opzioni. Come un diverso meccanismo di ripiano a carico delle industrie in caso di sfondamento: si pensa a far pagare di più le imprese che, se la spesa crescerà oltre il budget, hanno fatto registrare incrementi percentuali più elevati.
Di più: un giro di vite, richiesto anche dalle Regioni, potrà riguardare l’informazione scientifica ai medici. Mentre sta prendendo quota l’ipotesi di un «patto» complessivo tra Governo e Farmindustria per il rilancio del settore: dopo il primo incontro con Berlusconi del 9 settembre, un nuovo appuntamento potrebbe essere fissato per martedì 28 settembre. Con la possibilità che l’eventuale intesa trovi precisi riscontri nella legge Finanziaria in arrivo.
Per il resto, sul versante del contenimento della spesa sanitaria complessiva Siniscalco pensa a una cura a dosi massicce di «efficienza». Contando parecchio sui controlli, a partire da quelli che possono scaturire da un uso più massiccio della «Tessera sanitaria», che in Abruzzo sta dando buoni risultati soprattutto sul versante delle false esenzioni: sarebbero state scoperte decine di migliaia di posizioni «irregolari». La sperimentazione della «Tessera» dovrebbe essere presto allargata anche a Umbria, Veneto, Emilia Romagna e Lazio.