L’Aids visto dagli angeli

Agli Oscar della Tv, ben undici statuette alla miniserie Angels in America, con Meryl Streep e Al Pacino testimoni delle prime infezioni da Hiv negli anni ’80 nella comunità gay.‘Angels in America’, miniserie tratta dal lavoro teatrale di Tony Kushner sul dramma dell’Aids a New York negli Anni Ottanta, ha vinto undici Emmy, gli oscar della Tv, domenica sera a Los Angeles, fra cui quelli per i migliori attori, protagonisti e no, andati ad Al Pacino, Meryl Streep, Mary-Louise Parker e Jeffrey Wright. Kushner è stato premiato per la migliore sceneggiatura, Mike Nichols per la migliore regia. ‘Angels in America’ aveva avuto 21 nominations, il massimo dell’edizione 2004 degli Emmys.

Come del resto ampiamente previsto alla vigilia, è stata la miniserie ‘Angels in America’, a fare incetta di riconoscimenti, e riuscendo a eclissare il record di 9 Emmy vinti dalla serie ‘Radici’ nel 1977. La serie, che in Italia è stata trasmessa da Sky in maggio, sarà visibile a tutti a dicembre, sull’emittente La7. Tra le particolarità di ‘Angels in America’, diretta da Mike Nichols, divenuto celebre per essere stato autore de “Il laureato” e di “A proposito di Henry”, il fatto che i divi protagonisti interpretano diversi ruoli. C’è persino un cameo di Meryl Streep irriconoscibile nei panni di un rabbino ebraico. Emma Thompson invece interpreta il ruolo dell’angelo che osserva le vite dei protagonisti, gettando luce sulla New York degli anni ’80, quando l’Aids esordisce colpendo nel tempo un numero crescente di persone, mentre Al Pacino è un inquietante avvocato segretamente bisessuale.