La Gran Bretagna chiude al turismo sanitario

Il Governo britannico chiude le porte degli ospedali ai cosiddetti ‘turisti sanitari’, cioe’ agli stranieri che arrivano nel Paese con l’unico obiettivo di farsi curare gratuitamente nelle strutture pubbliche di Sua Maesta’.Ma si tratta di un problema minore, di un goccia nell’oceano delle piaghe che affliggono il servizio sanitario del Regno Unito -a partire dalle lunghe liste di attesa- e l’iniziativa solleva subito un mare di polemiche. Il ministero della Sanita’ ha annunciato oggi che dal prossimo aprile i ‘turisti sanitari’ saranno costretti a pagare in anticipo per le prestazioni ricevute. La misura non riguarda ne’ i cittadini dell’Unione, ne’ gli stranieri che -in visita nel Regno Unito- devono essere ricoverati d’urgenza. L’iniziativa, infatti, e’ diretta soprattutto agli immigrati clandestini (in particolare i profughi che si vedono rifiutare la domanda di asilo, ma che restano nel Paese illegalmente), ai malati di Aids che appofittano della sanita’ britannica per ricevere cure gratuite e alle donne straniere incinte che fanno scalo nel Regno Unito solo per partorire. David Hinchliffe, parlamentare laburista e presidente della Commissione sanita’ dei Comuni, ha dichiarato che ”senza dubbio, si fa abuso del sistema sanitario nazionale”, ma i colpevoli, ha ammesso, sono una ”minoranza” dei visitatori che ogni anno entrano nel paese. La misura e’ stata criticata duramente dal’associazione dei medici (Bma), che ha subito sottolineato come il Governo voglia ”usare un martello per uccidere una formica”. Ma i medici sono anche preoccupati delle responsabilita’ che il nuovo piano del Governo potrebbe affidargli. Non e’ chiaro, infatti, se spettera’ a loro stabilire lo status di ogni paziente straniero prima di fornire il servizio. Edwin Borman, presidente del Comitato internazionale della Bma ha sottolineato che i medici non possono trasformarsi in una sorta di ”agenti dello Stato”, al servizio di un sistema ”discriminante”. Secondo uno studio citato dal Governo, ogni anno questi malati di passaggio costerebbero allo Stato circa 200 milioni di sterline (280 milioni di euro). Tuttavia, sembra che il ministero della Sanita’ -messo alle strette dai media- abbia ammesso che non esistono dati concreti sulle dimensioni del peso economico di questo fenomeno sul bilancio della sanita’ pubblica. Ma allora perche’ tanto interesse per un problema tutto sommato minore? Il ministro della Sanita’, John Reid, ha sottolineato che a causa del ‘turismo sanitario’ i residenti britannici ”devono aspettare piu’ a lungo per essere curati”. Secondo i partiti all’opposizione, invece, la misura si basa sul ”sentito dire” e sul ”pregiudizio” nei confronti degli immigrati. Londra, ha dichiarato il ministro ‘ombra’ della Sanita’, il conservatore Tim Yeo, ”non ha analizzato il problema in modo adeguato e finche’ non lo fara’, non avra’ l’appoggio dell’elettorato”.