Influenza, al via la campagna vaccinale

E’ il timore della Sars, giustificato o meno che sia (le autorità sanitarie parlano di pericolo virtuale anche perché da molto tempo non si registrano casi conclamati) a condizionare la dimensione dell’imminente campagna vaccinale in Italia. Il ministero della salute ha fissato come date ideali per sottoporsi alla profilassi il periodo che va dal 15 ottobre al 30 novembre, ma a dire l’ultima parola sui tempi ottimali d’applicazione saranno le previsioni metereologiche. Il vero segnale di partenza della campagna sarà infatti l’arrivo del primo freddo. Per il momento le aziende sanitarie locali, cui dipende la gestione pubblica della programmazione vaccinale, sono già prudentemenete sulla difensiva, con un incremento medio d’acquisto del prodotto intorno al 20%. Scorte che, sulla base di quelle che sono state le già citate indicazioni fornite dal ministero della salute, saranno messe a disposizione delle farmacie comunali a partire dal 15 ottobre. La distribuzione del vaccino ai medici di famiglia ed ai pediatri (che lo somministreranno gratuitamente alle categorie a rischio) inizierà quindi la prossima settimana, con variabili territoriali. Lo scorso inverno si stima le vaccinazioni abbiano interessato un italiano su cinque, una cifra in leggero aumento rispetto agli anni precedenti ma ancora molto lontana dall’ambizioso obiettivo che si sono prefissati gli esperti: vaccinare almeno il 75% delle persone a rischio (anziani, malati di cuore, diabetici, emodializzati, immunodepressi, addetti ai servizi pubblici, personale sanitario e altre categorie ancora). A prescindere da quando si decide di effettuare la profilassi, per avere una protezione completa è sufficiente comunque una sola dose. Soltanto in casi particolari può essere necessario un richiamo dopo circa quattro settimane, specie se si tratta della prima volta. L’anno passato il virus dell’influenza ha colpito l’otto per mille degli anziani ed il 33,4 per mille nella fascia di età da zero a quattordici anni. Fra i bambini – sostengono i pediatri – sono più esposti quelli affetti da malattie croniche respiratorie, circolatorie, del sistema urinario e da malassorbimento intestinale. In questi soggetti a rischio il sottoporsi alla vaccinazione è particolarmente utile.