Il piano Italiano contro la SARS

Da questa mattina è al lavoro una task force istituita dal governo per prevenire e combattere la Sars in Italia, mentre nell’aeroporto di Fiumicino sta per entrare in attività un team di medici che valuterà le condizioni dei passeggeri in arrivo dai paesi colpiti dalla Sars.Lo hanno riferito il ministero della Salute e il Dipartimento della Protezione Civile il cui capo, Guido Bertolaso, ieri è stato nominato dal governo commissario straordinario per la Sindrome respiratoria acuta severa. La Protezione Civile ha confermato la presenza alla riunione di un suo rappresentante. Intanto, quattro medici individuati dall’ospedale (romano) Spallanzani (che con l’ospedale milanese Sacco coordina le ricerche sul virus, ndr) entreranno in servizio a Fiumicino già oggi, dopo alcune formalità, ha detto al telefono Luca Spoletini, portavoce della Protezione Civile. Ieri il governo ha annunciato in un comunicato l’aumento del personale medico nei principali scali italiani per verificare lo stato di salute dei passeggeri provenienti dai paesi a rischio Sars. Il virus ha ucciso nel mondo almeno 331 persone infettandone oltre 5.000. In Italia si contano per ora solo quattro casi probabili e due sospetti. Ieri il ministro della Salute – come confermato da un portavoce – ha chiesto un incontro coi colleghi europei sulla questione. “Abbiamo bisogno di discutere su come controllare i confini”, ha detto Sirchia.Sul tema è intervenuto in una nota, sempre ieri, Palazzo Chigi: “…sarà chiesta assicurazione alla Commissione europea e ai singoli Stati europei che sui voli in arrivo dalle aree ritenute a rischio vengano applicati gli stessi criteri di filtro sanitario adottati in Italia”. Il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha inoltre ammonito la Cina dicendo che, se Pechino non adotterà tutte le misure necessarie a contrastare il contagio, l’Italia sarà obbligata a prendere misure drastiche come ridurre il numero dei voli. La Sars ha avuto origine nel sud della Cina – nella provincia del Guangdong – alla fine dello scorso anno e ha raggiunto oltre 20 Paesi. Si trasmette attraverso la tosse e gli starnuti ma anche con il contatto con oggetti contaminati. Ha un tasso di mortalità del sei per cento, e non esiste una cura. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto che per un vaccino potrebbero volerci anni.