Da Venezia suggerimenti contro l’Aids

”L’ impegno del Governo italiano contro questo flagello e’ un impegno molto forte innanzitutto nelle sedi internazionali a livello Onu, Ue e anche di G8”. Lo ha dichiarato il ministro per le pari opportunita’ Stefania Prestigiacomo, a Venezia, nel corso di un incontro per la promozione del programma Unesco per la lotta all’ Aids ”Families First Africa”. ”Come e’ noto – ha proseguito il ministro – l’ Italia di recente ha nuovamente impegnato ben 200 milioni di dollari contro l’ Aids”. ”Oggi – ha sottolineato Prestigiacomo – qui a Venezia, in questa cornice dove si svolge la Mostra del Cinema,che quindi e’ un momento di comunicazione globale, portiamo avanti un programma per realizzare un vaccino molto importante per impedire il contagio di questa malattia durante l’ allattamento”. ”Il Governo italiano – ha concluso il ministro – assieme ai due padri storici della battaglia contro l’ Aids,il prof. Montagnier e il prof. Gallo, sta realizzando questo importante progetto”.

Sulla necessita’ che i nuovi trattamenti per combattere l’ Aids siano accessibili a tutti,specialmente ai Paesi in via di sviluppo, si e’ soffermato il prof. Luc Montagnier, presidente della fondazione mondiale per la ricerca e la prevenzione dell’ Aids, partecipando alla conferenza scientifica svoltasi oggi a Venezia per promuovere il programma Unesco per la lotta a questa malattia in Africa. Potenziare la ricerca, trovare trattamenti che siano accessibili a tutti e nuovi metodi precauzionali sono le priorita’ indicate da Montagnier per arginare, se non sconfiggere, questa malattia. Montagnier ha sottolineato che da una parte ”ci sono stati molti progressi” ma che questi hanno ancora effetti tossici e tassi di resistenza soprattutto a lungo termine. Parlando di un vaccino, lo studioso ha detto che si e’ ancora lontani dal realizzarlo ma ”ci sono delle tappe che bisogna fare – ha specificato – ed e’ un vaccino che deve aiutare l’ effetto dei medicinali”. ”Lo scopo di questa riunione e’ quella di cercare di aiutare i pazienti dei Paesi in via di sviluppo”, ha aggiunto,sottolineando l’ importanza del sostegno che la Regione del Veneto ha dato a questa iniziativa.

”L’ Aids in Africa sta distruggendo un pezzo della nostra specie, l’ Homo Sapiens”. Lo ha sottolineato il prof. Vittorio Colizzi, coordinatore scientifico del programma Unesco per la lotta all’ Aids in Africa, partecipando alla conferenza scientifica promossa dalla Regione del Veneto, in corso di svolgimento oggi a Palazzo Labia a Venezia a sostegno dello stesso programma Unesco. Colizzi ha ricordato che ”in questo momento in Africa nascono circa ottocentomila bambini sieropositivi, ma i bambini non rappresentano un target interessante dal punto di vista industriale, e quindi l’ Unesco – ha proseguito – sta in qualche modo non solo proteggendo l’ ambiente e i beni culturali, ma in questo caso proprio la specie di Homo Sapiens”. L’ obiettivo – ha ricordato Colizzi – e’ di sviluppare un vaccino che impedisca il passaggio del virus dalla madre al figlio attraverso l’allattamento. ”Sostituire il latte materno in questi casi, in Italia e’ facile – ha rilevato lo studioso – ma in Africa, per motivi culturali, economici, scarsita’ d’ acqua e sanitari,questo e’ difficile”, da qui la necessita’ di sviluppare questo medicinale. A proposito di risorse disponibili, Colizzi ha rilevato che sono soprattutto umane; ”l’importante, ha sottolineato – e’ fare una grande unione tra ricercatori occidentali, americani ed europei, e quelli africani: un vaccino per l’ Africa – ha infatti sottolineato – non si puo’ sviluppare senza la presenza dei ricercatori africani”.