CROI/PILLOLE: STUDI CLINICI

Pubblichiamo “in pillole” le notizie principali riguardanti il 15-esimo CROI (Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections), che si è svolto a Boston, dal 3 al 6 Febbraio 2008. Sul prossimo numero di Delta, presto in distribuzione, sarà presente un report completo. STUDI CLINICI: Castle, Heat, M05-730.
Studio CASTLE – Presentati per la prima volta i risultati a 48 settimane dello Studio CASTLE, che dimostrano l’efficacia di atazanavir anche nei pazienti affetti da HIV mai trattati in precedenza con farmaci antiretrovirali. I dati del CASTLE, cui hanno preso parte anche importanti centri italiani, offrono alla comunità scientifica la conferma di un ulteriore arma terapeutica in prima linea: rispetto al lopinavir/ritonavir si ha un profilo migliore sulla tollerabilità e sugli effetti collaterali legati al sistema metabolico. Infatti, nei pazienti naïve trattati con atazanavir/ritonavir (atazanavir/r) è stato riscontrato un più favorevole impatto sul profilo lipidico – con variazioni contenute dei livelli di colesterolo totale, non HDL e trigliceridi – ed una ridotta incidenza di effetti collaterali sfavorevoli (episodi di nausea e diarrea). Lo studio CASTLE è un trial internazionale di 96 settimane, multicentrico e randomizzato, che ha coinvolto 883 pazienti con HIV-1 e naïve al trattamento. Di questi, 440 hanno ricevuto atazanavir 300 mg e ritonavir 100 mg in once a day e 443 sono trattati con lopinavir 400 mg e ritonavir 100 mg due volte al giorno. Tutti i pazienti avevano una carica virale superiore o uguale a 5.000 copie/mL; il disegno dello studio non prevedeva restrizioni all’arruolamento correlate alla conta delle cellule CD4+.

Studio HEAT – Abacavir/3TC vs TDF/FTC. 664 pazienti naïve sono stati confrontati con le due fixed dose combination più comuni. Se i risultati di fallimento virologico sono simili a 48 settimane, rimane non chiaro l’insorgere “doppio” della mutazione M184V nei fallimenti con Truvada rispetto a quelli con Kivexa. Simile anche il guadagno immunologico, leggermente a favore di Kivexa. Non mostrati dati di aderenza e di grasso viscerale. Non effettuato al basale lo screening dell’allele responsabile dell’ipersensibilità ad abacavir. Meglio Truvada dal punto di vista metabolico. Lo studio continuerà fino a 96 settimane.

Studio M05-730 – LPV/r QD vs LPV/r BID, in associazione a Truvada. Pazienti naïve hanno testato LPV/r QD e BID con la vecchia formulazione “soft gel” e la nuova formulazione “in compresse, tutti i bracci in associazione con Truvada. Nessuna sostanziale differenza sull’efficacia della somministrazione QD versus quella BID (in entrambe le formulazioni). LPV/r viene dunque promosso a somministrazione QD anche con le compresse. Tuttavia, sorprende il fatto che non sia stata riportata alcuna significativa differenza sugli effetti collaterali tra le due formulazioni nelle varie somministrazioni, pur confermando i pazienti la preferenza delle compresse.