Un appello alle aziende farmaceutiche affinche’ sottopongano i nuovi farmaci anti-Aids alla Food and drug administration statunitense, al fine di rafforzare i programmi di aiuto ai paesi del terzo mondo afflitti dall’epidemia. A lanciarlo e’ stato oggi l’ambasciatore Randall Tobias, del Dipartimento di Stato americano, coordinatore del U.S. Global Aids, collegato in video-conferenza con l’Ambasciata Usa presso la Santa Sede. ”Lancio un appello alle compagnie farmaceutiche del mondo – ha affermato Tobias in occasione di un incontro per fare il punto sull’emergenza Hiv nei Paesi in via di sviluppo ed il ruolo delle organizzazioni religiose nei programmi di trattamento e prevenzione – affinche’ sottopongano le proprie informazioni ed i nuovi farmaci contro l’Hiv alla Fda”. I farmaci verrebbero dunque testati e validati, ha sottolineato l’ambasciatore, in tempi molto brevi, nel giro di qualche settimana. Obiettivo, ha quindi spiegato, e’ quello di avere a disposizione il piu’ largo numero possibile di farmaci anti-Aids, con la partecipazione delle tante aziende farmaceutiche impegnate in questo campo, al fine di scegliere quelli piu’ efficaci e sicuri e abbassare drasticamente i costi per rendere effettivamente possibile l’accesso alle cure ai tanti milioni di persone che oggi, in Africa e in altre parti del pianeta, ancora non riescono ad avere accesso ai trattamenti per l’Hiv. ”Siamo di fronte ad un’emergenza di dimensioni globali – ha affermato Randall – e dobbiamo muoverci in fretta. Dobbiamo fare in modo che le iniziative del Global Fund siano efficaci e per questo l’amministrazione Usa contribuisce per una parte considerevole”. Un’epidemia da combattere senza perdere un minuto e soprattutto, ha affermato Tobias, senza dimenticare un dato: ”Ogni giorno, a causa dell’Aids muore nel mondo un numero di persone tre volte maggiore rispetto a quelle sterminate nella strage dell’11 settembre. Un fatto – ha concluso – che non puo’ essere ignorato”.