Accuse contro GlaxoSmithKline su BMJ

Alcuni ricercatori australiani hanno contestato la GlaxoSmithKline per il tentativo di bloccare nuovi controlli sul trattamento per smettere di fumare basato sull’assunzione del bupropione (che la Glaxo produce).Il farmaco dal febbraio 2001, quando è stato incluso tra i farmaci rimborsabili, è stato oggetto di 500.000 prescrizioni, costando al governo federale 66 milioni di dollari. Dubbi sul rapporto costi-benefici e sull’opportunità di tante prescrizioni sono venuti però in seguito a uno studio, apparso sul Medical Journal of Australia, da cui risulta che su 151 pazienti che hanno assunto bupropione nel 2001, meno del 20 per cento ha concluso il ciclo di terapia previsto e meno della metà ha avuto una forma di counselling, nonostante fosse considerata parte integrante per il successo del trattamento. La proposta avanzata dal Pharmaceutical Benefits Advisory Committee è stata di poter ottenere una prescrizione del farmaco solo dopo il parere di due medici (cioè solo dopo un secondo parere): la Glaxo ha intrapreso un’azione legale sostenendo che il Pharmaceutical Benefits Advisory Committee non ha l’autorità di fare cambiamenti una volta inserito un farmaco tra quelli rimborsabili. La protesta dei ricercatori contro la Glaxo ha avuto come conseguenza concreta il ritiro ufficiale da un gruppo di studio finanziato dall’industria stessa, l’Australian Smoking Cessation Consortium: “siamo furiosi perché non siamo stati né avvisati né interpellati riguardo l’azione legale intrapresa” spiega Simon Chapman, uno dei ricercatori; “il bupropione è stato prescritto al 10 per cento circa dei fumatori australiani, ma non ha dato effetti chiari e provati sulla prevalenza dell’abitudine al fumo” e conclude “riteniamo che questa scelta danneggerà l’industria e la sua reputazione”. L’Associazione dei consumatori australiana sottolinea come questa vicenda debba servire da monito per i medici e per i ricercatori sulle insidie degli studi finanziati dall’industria farmaceutica. In particolare l’Australia è stata pioniera nella lotta al fumo, quando venti anni fa ha introdotto misure come le avvertenze sui pacchetti e gli aumenti di prezzo, ma oggi ha come primo ministro del New South Wales un dirigente della più grossa industria australiana del tabacco, come fanno notare i responsabili del California’s Tobacco Control Program.

fonte: BMJ 2003; 326: 952