Meno morti grazie alle terapie combinate

Circa 120.000 persone, nel nostro Paese, sono sieropositive e a causa della bassa percezione di rischio pochi effettuano il test ritardando l’accesso alla terapia e dunque alle cure. A spiegare la situazione in Italia in fatto di Aids e Hiv è l’Istituto superiore della sanità attraverso il rapporto semestrale. Negli ultimi sei mesi, in Italia, sono stati registrati 848 nuovi casi di Aids e il 62 per cento delle persone a cui viene diagnosticata non ha fatto terapie anti-retrovirali, ignorando di essere sieropositivo. Sempre secondo il rapporto dell’Iss dal 1982, anno in cui fu diagnosticato il primo caso, ad oggi, le persone in Aids sono circa 52.000: in vent’anni 33.564 sono decedute. Ma non basta. Oltre a non effetuare il test in tempi utili in Italia la maggior via di trasmissione è stata quest’anno quella sessuale. Iss sottolinea che negli ultimi anni, grazie alle terapie antiretrovirali la situazione è oggi cambiata e la malattia uccide sempre meno: nei primi sei mesi di quest’anno infati sono decedute a causa dell’Aids 125 persone, un ventesimo rispetto ai casi registrati nel 1995 (picco epidermico) quando morirono 4.575 persone.