Sars, mortalità forse più alta del previsto

Secondo un gruppo internazionale di scienziati il tasso di mortalità della Sars potrebbe essere anche del 55% nelle persone di oltre 60 anni e del 13% per quelle al di sotto di quest’età. Ricercatori e funzionari sanitari a Hong Kong e in Gran Bretagna, che hanno esaminato i dati delle prime nove settimane dell’epidemia di Sindrome respiratoria acuta severa a Hong Kong, hanno inoltre stabilito che il periodo di incubazione ha una media di sei giorni. “La nostra migliore stima per chi ha meno di 60 anni è tra il 7 e il 13% e quella per chi ha più di 60 anni è tra il 43 e il 55%”, ha detto a Reuters il professor Christl Donnelly dell’Imperial College di Londra, che ha lavorato alla ricerca. “Anche se questo studio mostra che il livello di mortalità della Sars è più alto di quanto si pensasse prima, ora sappiamo che gli interventi per la salute pubblica stanno riducendo considerevolmente il diffondersi della malattia”, ha aggiunto. Lo studio, pubblicato online dalla rivista medica The Lancet, rappresenta la prima analisi epidemiologica dell’epidemia di Sars. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la scorsa settimana aveva parlato della probabilità che il tasso di mortalità salisse, ma queste ultime stime sono molto più alte delle cifre fornite in precedenza, e cioè il 6-10%. Donnelly ha spiegato che quando un’epidemia è in crescita, le percentuali iniziali di vittime sono spesso più basse del tasso reale di mortalità. La Sars ha ucciso centinaia di persone e ne ha infettate migliaia nel mondo, da quando lo scorso novembre ha fatto la sua comparsa nella Cina meridionale.