Più moralizzazione con l’Agenzia del Farmaco

Meno burocrazia, tempi più brevi per l’arrivo dei medicinali sul mercato e per riportare l’Italia a competere con i Paesi industrializzati. Ma anche più moralizzazione nel sistema, più cultura e conoscenza, a tutto vantaggio dei cittadini. È questa la grande sfida, secondo il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che si pone l’Agenzia italiana del farmaco, inaugurata oggi a Roma. “L’Agenzia – ha spiegato Sirchia – dovrà affrontare molti problemi del settore, per i quali si è fatto molto ma non ancora abbastanza. Disegnare cioè nuove politiche del farmaco che garantiscano il massimo beneficio al paziente, ai medici e a tutti gli operatori, con occhio sempre puntato al contenimento della spesa”. Il ministro si riferisce innanzitutto alla “necessità di sviluppare l’industria nazionale, affinché l’Italia – dice – non sia solo un punto di vendita. Si devono creare cioè le condizioni per attrarre capitali e far tornare le industrie a investire in ricerca e sviluppo”.

“Ma – precisa – occorre siglare un patto di onestà intellettuale con gli industriali. Basta con le lobby, l’eccessiva invasione promozionale da parte delle aziende o i congressi strani”. La moralizzazione del sistema è infatti un altro obiettivo dell’Agenzia (Aifa), a partire dal “controllo del conflitto d’interessi ancora fortemente radicato nel settore”. Moralizzazione che si impone anche nel settore della ricerca, che, ammonisce, “deve essere sempre più indipendente e non legata agli interessi dell’industria”. Nel nostro Paese, aggiunge, “non dobbiamo produrre solo farmaci, ma anche reti di sperimentazioni che si inseriscano a pieno titolo in Europa, e garantiscano così l’arrivo di prodotti innovativi”. L’Aifa, promette il ministro, dovrà garantire, guardando e copiando anche le esperienze di altri Paesi, tempi più brevi per l’arrivo dei nuovi farmaci sul mercato, oggi ancora troppo lunghi, e accelerare le pratiche per la rimborsabilità. Particolare attenzione sarà dedicata anche alle malattie rare.

“Il farmaco non è un bene di consumo qualsiasi, ma sempre più un prodotto etico, un elemento di vita per i bisogni dei malati. Spero – ha concluso Sirchia – che l’Agenzia dia i frutti che Governo, Parlamento, Regioni e soprattutto i cittadini si aspettano”.