Onu, unione lavoratori gay chiede maggiori diritti

L’unione Onu dei lavoratori omosessuali – gay, lesbiche o bisessuali – ha chiesto il riconoscimento dei diritti omosessuali nei trattati internazionali per i diritti umani. Durante la discussione organizzata nella sede di New York sono stati evidenziati i grandi progressi fatti nella battaglia per uguali diritti, ma, secondo i rappresentanti dell’unione, la discriminazione è ancora molto diffusa. Barney Frank, rappresentante del congresso degli Stati Uniti, ha dichiarato che il sostegno è forte per il riconoscimento dei diritti delle persone gay, lesbiche e transessuali nella dottrina dei diritti umani Onu. E ha anche sollecitato i 191 membri delle Nazioni Unite a estendere diritti e benefici alle coppie gay presenti nei singoli Paesi.

Il Segretario Generale dell’Onu, Kofi Annan, che ha seguito parte del simposio, ha sottolineato la necessità di una maggiore tolleranza e ha dichiarato di aver ascoltato il “messaggio sui diritti”, senza specificare però se stava riferendosi agli omosessuali.

Fred Eckhrad, portavoce dell’Onu, ha dichiarato ai giornalisti che Annan si è incontrato con i suoi più autorevoli consiglieri in materia, ma che non è ancora pronto per l’annuncio di una nuova politica. “Gli stessi stati membri hanno punti di vista diversi che sostengono in maniera ferma, così il segretario generale sta attentamente considerando come muoversi sulla questione”, ha aggiunto Eckhard.

In aprile, la Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affrontato per la prima volta la questione, su proposta del Brasile per una risoluzione che esprima “grande preoccupazione per gli episodi di violazione dei diritti umani nel mondo a causa dell’orientamento sessuale delle persone.” La proposta è stata appoggiata dai Paesi Europei, ma è stato deciso di rimandare di un anno la discussione per l’obiezione avanzata dai paesi membri musulmani contro qualsiasi risoluzione in cui sia presente l’espressione “orientamento sessuale”. Amnesty International ha comunicato che milioni di persone nel mondo affrontano la prigionia, la tortura, la violenza e la discriminazione a causa del loro orientamento sessuale, portando ad esempio il caso dell’Egitto dove lo scorso mese 21 uomini sono stati condannati a tre anni di prigione con l’accusa di depravazione.

Eckhard ha criticato la politica egiziana e ha avvertito che tenterà di bloccare ogni tentativo fatto dal paese conservatore di negoziare un trattato di libero commercio con gli Stati Uniti.