Oms, buone notizie per i paesi poveri

Buone notizie per la lotta all’Aids nei paesi in via di sviluppo grazie alla recente risoluzione votata dall’Assemblea Generale dell’Oms. Ad affermarlo e’ l’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere, che si rallegra per la risoluzione che sottolinea la necessita’ di diffondere su larga scala i trattamenti antiretrovirali che hanno permesso di trasformare l’HIV da ”una sentenza di morte a una malattia con cui e’ possibile convivere”. La risoluzione approvata, infatti, ”ribadisce con forza il diritto di tutti i Paesi a utilizzare nel modo piu’ flessibile le misure di salvaguardia contenute negli accordi internazionali in materia di brevetti sui farmaci, secondo i quali – rileva Msf – i Paesi afflitti da emergenze sanitarie e da gravi problemi di salute pubblica possono legalmente infrangere i brevetti farmaceutici delle multinazionali e produrre localmente, o importare da paesi che gia’ li producano, equivalenti generici di qualita’ e molto piu’ economici”. E il segno che i Paesi del Sud del mondo non intendono piu’ rinunciare a mettere la vita e la salute dei propri cittadini prima del diritto delle multinazionali a far profitti, ricordano i Medici senza frontiere, arriva da due importanti novita’ annunciate a Ginevra. La prima e’ la costituzione di una coalizione di 8 Paesi in via di sviluppo, guidati dal Brasile ed a cui aderiscono anche Sudafrica, India e Cina, che cerchera’ posizioni comuni nel corso dei prossimi vertici internazionali al fine di contrastare le pressioni troppo spesso subite da parte dei Paesi piu’ ricchi in materia di farmaci e diritto alla salute. La seconda novita’, conclude Msf, riguarda invece il Mozambico: il Governo del paese africano e’ infatti il primo dei ‘least developed coutries’ che ha fatto ricorso a uno degli strumenti di flessibilita’ previsti dagli accordi mondiali sul commercio, rilasciando una licenza obbligatoria che autorizza un’industria farmaceutica locale a produrre la terapia antiretrovirale in dose fissa a costi ben piu’ bassi di quelli praticati dalle multinazionali che detengono il brevetto.