No alla militarizzazione dello Spallanzani

Venerdì 21 marzo ore 15.30 Sit-in contro il G7 sul bioterrorismo all’ospedale Spallanzani in via Portuense n. 292 a RomaCon il progetto sul bioterrorismo lo Spallanzani si sta trasformando, da ospedale con trentennale esperienza in materia di lotta alle malattie infettive in struttura di ricerca e sperimentazione ….. e per finalità militari! Da molti mesi gli organi di informazione accennano a questo “progetto”: il ministro Sirchia ha già inaugurato i nuovi laboratori dello Spallanzani per il trattamento di agenti patogeni letali (vaiolo, antrace, ebola.) legati al c.d. bioterrorismo. È già pronto un primo finanziamento di 25 milioni di euro la cui provenienza non è nota: fonti ministeriali fanno riferimento ad una multinazionale americana, fonti giornalistiche parlano di questi soldi provenienti direttamente da Bush, che così vuol coprire gli interessi americani nell’Europa del Sud e nel Mediterraneo ricchi di sedi diplomatiche e basi USA (Balcani, Medioriente, ecc). L’assenso e il coinvolgimento del governo Berlusconi è totale mentre gli organi istituzionali che dovrebbero decidere, controllare e gestire questioni così delicate sembrano non esserne coinvolte. Intanto la struttura dello Spallanzani è già in fase di trasformazione in presidio militare: 1) è stato chiuso l’unico reparto di pediatria pubblica del centro-sud per le malattie infettive; 2) è stato chiuso il passaggio (in modo invalicabile) con il S. Camillo; 3) verranno presto trasferiti altrove l’asilo nido interno ed i reparti di Rianimazione e di Gastroenterologia; 4) il 21 marzo, si svolgerà il meeting sul bioterrorismo dei ministri della sanità dei Paesi G7! Sono i primi effetti della “guerra permanente” che già ci ritroviamo in casa nostra o è “solo” speculazione contro i diritti di cittadini e malati? Oltre a consegnare fette di territorio per le basi militari americane, a “prestare” strade, porti, aeroporti, ora il governo Berlusconi si accinge a consegnare a Bush anche i nostri ospedali? Se tutto ciò non è vero, perché non hanno ancora risposto chiaramente alle interrogazioni parlamentari, alle ispezioni ed alle domande dei cittadini e dei lavoratori? Vogliamo trasparenza e verità su questo progetto per il “bioterrorismo”, vogliamo essere consultati come cittadini e lavoratori: se è proprio necessaria la ricerca e la cura di tipo militare perché non farla in strutture militari dimesse, lontane da centri abitati anziché in un ospedale pubblico già funzionante!? Quale sicurezza per i lavoratori, i malati e per tutta la popolazione? La ricerca e la sperimentazione devono essere gestite in luoghi idonei e in modo trasparente dal servizio pubblico italiano e non da multinazionali o dal governo USA! Cosa si discuterà veramente nel G7 allo Spallanzani? Perché farlo a porte chiuse?

Lo Spallanzani deve rimanere un Ospedale pubblico per la ricerca e la cura: chiediamo l’immediata riapertura della pediatria e del passaggio con il San Camillo!

Coordinamento per la Salute Pubblica (Aprile per la sinistra, Attac, Banca etica rete Lilliput , Cittadinanza attiva Tribunale Diritti Del Malato, Cobas Spallanzani, Comitato di Resistenza Popolare, LILA Lazio, C.C.O. Mario Mieli, Rifondazione Comunista Fed. Romana – Circolo Sanità G. Maccacaro -, Verdi, Un Ponte Per, ) aderiscono alla manifestazione: il coord. Cittadino ROMA CITTA APERTA ALLA PACE e la fed. Romana di ITALIA dei VALORI