MINISTERO: PRESERVATIVO, TEST HIV E COMPORTAMENTO RESPONSABILE

Il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, “il contrasto all’Aids è una sfida globale davanti alla quale non ci si può tirare indietro. E’ importante aumentare la sensibilità di tutti su questo tema e non abbassare la guardia, e per fare questo è necessario continuare e intensificare il lavoro di informazione e prevenzione, e sensibilizzare a un comportamento sessuale responsabile, all’utilizzo del preservativo e al test anti-Hiv. ‘Interrompere la trasmissione il prima possibile’ si può”. GUARDA LO SPOT.
In linea con le indicazioni della Commissione nazionale Aids, la campagna istituzionale vuole rafforzare la percezione del rischio dell’infezione da Hiv e sensibilizzare sulla modalità di trasmissione e sulle misure di prevenzione. La campagna si rivolge alla popolazione generale e in particolare alle categorie con comportamenti ritenuti a maggior rischio: adulti, migranti, MSM (uomini che fanno sesso con uomini), giovani, donne. Al progetto hanno collaborato l’Istituto superiore di sanità, l’Istituto nazionale malattie infettive “Spallanzani”, le associazioni di volontariato e di pazienti e l’Università degli studi di Bologna.


Testimonial della campagna e regista dello spot è l’attore Raoul Bova, il quale ha scelto di offrire la sua collaborazione gratuitamente. I costi della campagna stessa riguardano infatti solamente la produzione degli strumenti e l’acquisto degli spazi sui mezzi di informazione.


DATI DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’


Nel 2011 sono stati diagnosticati 5,8 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 residenti.


Nella maggior parte delle regioni l’incidenza dell’infezione da HIV sembra avere un andamento sostanzialmente stabile; in alcune aree però (Bolzano, Sassari, Valle d’Aosta, Umbria, Sicilia) appare in aumento, mentre in altre si osserva un andamento in diminuzione (Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Trento). Nel 2011 l’incidenza più bassa è stata osservata in Calabria e quella più alta in Valle d’Aosta.

Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2011 sono maschi nel 75% dei casi; la quota di maschi è in aumento, infatti nel 2001 il numero di maschi diagnosticati era il doppio rispetto a quello delle femmine, mentre nel 2011 è il triplo. L’età mediana è di 38 anni per i maschi e di 34 anni per le femmine.


Nel 2011 continua a crescere la quota di nuove infezioni attribuibili a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono il 78,8% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 45,6%; MSM 33,2%).


Nel 2011 quasi una persona su tre diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera. L’incidenza è di 3,9 nuovi casi HIV per 100.000 italiani residenti e 21,0 nuovi casi HIV per 100.000 stranieri residenti. Tra gli italiani, l’incidenza HIV è più elevata al nord, mentre tra gli stranieri si osserva un’incidenza maggiore al sud.


Nel 2011 più della metà dei casi segnalati con una nuova diagnosi di HIV era già in fase avanzata di malattia: il 56% è stato diagnosticato con un numero di linfociti CD4 inferiore a 350 cell/μL.


Da quest’anno è disponibile per la prima volta il dato sul motivo che ha condotto le persone scoperte come HIV positive ad effettuare il test HIV: nel 2011 il 24,8% delle persone con una nuova diagnosi di infezione da HIV ha eseguito il test HIV per la presenza di sintomi che facevano sospettare un’infezione da HIV o l’AIDS, il 13,4% in seguito ad un comportamento a rischio non specificato e il 10,3% in seguito a rapporti sessuali non protetti.


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