Vaccino antinfluenzale: alcune importanti specifiche dal Ministero della Salute

Alcune importanti specifiche. Ci si può vaccinare senza alcun rischio anche in presenza di sieropositività al virus Hiv: durante ricerche su persone Hiv positive sottoposte a vaccinazione non sono stati dimostrati né incrementi sostanziali della replicazione virale né deterioramenti della conta dei linfociti T CD4+ o progressione verso l’Aids.Non tutti sanno che ci sono casi particolari in cui la somministrazione del vaccino antinfluenzale non è permessa, e altri in cui, nonostante quanto si pensi, non ci sono controindicazioni.

In gravidanza e durante l’allattamento, ad esempio, non si corre alcun pericolo: il vaccino è composto da virus uccisi, quindi non comporta i rischi connessi all’impiego di virus viventi attenuati. Per maggiore sicurezza, comunque, la vaccinazione di solito non viene mai effettuata prima del terzo mese di gravidanza.

Ci si può vaccinare senza alcun rischio anche in presenza di sieropositività al virus Hiv: durante ricerche su persone Hiv positive sottoposte a vaccinazione non sono stati dimostrati né incrementi sostanziali della replicazione virale né deterioramenti della conta dei linfociti T CD4+ o progressione verso l’Aids.

Semaforo verde, infine, anche per chi sta seguendo trattamenti con cortisonici locali o sistemici a basso dosaggio.

Nei soggetti con malattie autoimmuni, invece, il vaccino antinfluenzale va somministrato solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio, e lo stesso vale per le persone soggette a trattamenti immuno-depressivi e per quelle con nota ipersensibilità alle proteine dell’uovo o ad altri componenti del vaccino.

Attenzione poi alla presenza di febbre: in questo caso la somministrazione del vaccino va rinviata.
Rappresentano infine una controindicazione assoluta a ulteriori somministrazioni del vaccino tutte le manifestazioni di ipersensibilità allo stesso, in atto o passate.

Un discorso a parte, poi, va dedicato alle possibili reazioni indesiderate al vaccino: dolore, eritema e tumefazione nel sito di inoculo (in genere nel muscolo deltoide al braccio), ma anche malessere diffuso, febbre e mialgia. Questi sintomi di solito si manifestano in modo più evidente con la prima vaccinazione, ma possono apparire in modo più lieve anche dopo i richiami.

Possono insorgere anche reazioni allergiche come orticaria, angioedema o asma, oppure eventi sfavorevoli quali trombocitopenia transitoria, nevralgie, parestesie, disordini neurologici.
Per tutti questi casi deve essere tuttavia ancora dimostrata una correlazione causale con la somministrazione di vaccino antinfluenzale.

Fonte: Ministero della Salute