STUDI DI COORTE

19° CROI: SEATTLE, 5 – 8 MARZO 2012. STUDI DI COORTE. ANTICIPAZIONE DELTA 57.

D:A:D (Worm S abs130) – L’incidenza del cancro non-AIDS correlato è più alto nelle persone con HIV che hanno bassi CD4 o basso nadir di CD4 (valore più basso prima dell’inizio della terapia). In particolare, il rischio è aumentato, nell’ordine, per il cancro al polmone, il linfoma di Hodgkin e il cancro anale. Questi i risultati di quest’anno derivanti da questo grande studio di coorte che riguarda 41746 pazienti osservati tra il 2004 e il 2010. L’età media dell’evento è stimata essere 50 anni, con circa 380 CD4 e carica virale di 50 copie.

NA-ACCORD (Abraham A abs133) – L’incidenza del cancro alla cavità orale e alla faringe è aumentato del 60% nella popolazione sieropositiva rispetto alla popolazione generale. In particolare, oltre i 50 anni l’incidenza è doppia in coloro che hanno iniziato la terapia al di sotto dei 350 CD4. Fumo, alcol e HPV le cause principali. Anche questo studio è uno di quelli che arruola più pazienti, in particolare l’analisi riguarda 51151 persone di 14 coorti nord americane.

ART Cohort Collaboration (Ingle S abs 640) – Le morti per infarto al miocardio, cancro non AIDS correlato e ictus sono in aumento, secondo questo studio che riguarda 16 coorti europee e nord americane e che ha preso in esame 65121 persone seguite tra il 1996 e il 2009. L’età media si attesterebbe tra i 40 e i 45 anni e i CD4 attorno ai 200. In particolare, emerge il dato delle morti non AIDS correlate in condizioni di terapia antiretrovirale controllata, con aumentato rischio in coloro che sono in terapia da più anni (ossia, più gli anni di terapia trascorrono, più il rischio aumenta). Le conclusioni sono dunque che le morti per cause non AIDS correlate (in particolare cancro e eventi cardiovascolari) aumentano con l’aumentare degli anni della terapia, con ovvie implicazioni non trascurabili in pazienti anziani.

Kaiser Permanente (Silverberg M abs 903) – Confrontate con le persone sieronegative, le persone con HIV vengono diagnosticate di alcuni tipi di cancro (polmone e linfoma di Hodgkin, stadio 4) ad un età più giovane e l’esito della malattia è più infausto. Questa analisi ha coinvolto più di 22081 persone con HIV, confrontate con 230069 persone senza HIV messe a confronto per età, genere, evento clinico e 5 anni di follow-up. Le diagnosi si attestano, per le persone con HIV e per quelle senza HIV, rispettivamente a: 51 versus 56 per cancro anale, 56 vs 61 per cancro al polmone, 53 vs 58 per cancro colon rettale. Fissandoci sullo stadio 4 di cancro, per polmone e linfoma di Hodgkin la differenza è notevole sulle frequenza di diagnosi: 64% versus 51%. Lo studio conclude che la necessità di implementare programmi di screening tumorali specifici per le persone con HIV è essenziale.

MACS (Post W abs 809) – Gli uomini con HIV, se confrontati con quelli senza HIV, hanno una prevalenza e un grado maggiore di placche coronariche non calcificate. Questo il risultato di questa analisi nordamericana che ha coinvolto 343 uomini sieropositivi confrontati a 176 negativi che hanno effettuato una diagnostica specifica per identificare le placche e caratterizzarle. In particolare, il rischio è raddoppiato in presenza di carica virale > 50 copie.

CHARTER (Heaton R abs 474 ) – Circa ¼ delle 436 persone con HIV di questo studio di coorte ha avuto un peggioramento sui test neuropsicologici in un periodo di osservazione tra i 18 e i 42 mesi. In particolare, non essere in terapia antiretrovirale è un fattore indipendente di rischio di peggioramento del 60% della funzione neuro cognitiva. Implicato anche il basso numero di CD4 e l’avere un’altra comorbosità.

CFAR Network of Clinical Systems (Achenbach C abs 131) – Quest’analisi ha coinvolto 10406 persone con HIV negli USA che hanno iniziato la terapia antiretrovirale dal 1996 e hanno raggiunto il valore di meno di 500 copie nel primo anno. E’ emerso che anche un basso livello di viremia (tra le 50 e le 500 copie/mL) contribuisce al rischio di sviluppare un Linfoma non Hodgkin (NHL). Il valore di CD4 è un predittore indipendente di NHL. In particolare, ogni 100 CD4 in più, il rischio di sviluppo di NHL diminuisce del 40%. La conclusione è che l’intercettazione precoce delle persone con HIV inconsapevoli, l’inizio – quindi – della HAART a CD4 alti e la risposta virologica sostenuta sono azioni che contribuiscono a ridurre l’incidenza di NHL.