POSIT: “IL PAZIENTE A RISCHIO DI SCARSA ADERENZA”

Disponibile on-line un nuovo profilo di “POSIT – popolazione sieropositiva italiana”, che mira ad indagare abitudini e stili di vita della popolazione sieropositiva italiana. Questa volta si è esplorato il profilo “Paziente a rischio di scarsa aderenza”. Il progetto è una collaborazione tra Edge Consulting e la Fondazione Nadir Onlus, ed è realizzato grazie ad un supporto incondizionato di Abbott.

PAZIENTE A RISCHIO DI SCARSA ADERENZA – ABITUDINI E STILI DI VITA
E’ circa il 25% dei pazienti che, spesso (6,1%, ossia almeno una volta alla settimana) o saltuariamente (18,8%, ossia almeno 1-2 volte al mese), si autosospende la terapia antiretrovirale. I dati sono allarmanti, considerando che si richiede un’aderenza alle terapie antiretrovirali elevatissima. Un’altra indagine svolta però direttamente su 296 pazienti, sempre compiuta da Nadir (LONGIS – inizio del 2006), stimava questa percentuale nel 37%. La differenza dei dati non stupisce, in quanto POSIT è una indagine svolta su medici infettivologi – ed è ben noto in letteratura il fatto che i pazienti ‘faticano a riportare il dato di non aderenza al medico’. Inoltre è da considerare che, tra il 2006 ed il 2007, molte nuove formulazioni di farmaci sono entrate in commercio e la tendenza prescrittiva delle terapie è più ‘verso il semplice’. Tuttavia questi nuovi dati ci impongono di non abbassare la guardia sul tema dell’aderenza, in quanto l’equazione ‘più semplice = più aderente’ non sembra verificata nella realtà. In particolare dall’indagine POSIT risultano meno aderenti le donne, gli eterosessuali, i giovani, chi non ha rapporti personali stabili, chi ha un basso livello di istruzione e/o chi non ha lavoro, chi è poco informato e conosce poco la patologia, chi non accetta la malattia e chi ha poco supporto psicologico. A rischio anche chi ha una vita ‘non regolare’ (in termini di alimentazione, fumo, stile di vita), chi ha una coinfezione con epatiti e chi utilizza altri farmaci (antiacidi, antidepressivi, ecc.).

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Cos’è POSIT?

L’attuale esigenza di personalizzare la terapia ARV sul singolo paziente, supportata anche dalla sempre più ampia disponibilità di farmaci in commercio, ha portato alla necessità di condurre un’analisi sulle persone con infezione da HIV in Italia. Lo scopo di tale iniziativa è quello di cercare di individuare quali siano le peculiarità del paziente HIV+, in termini di caratteristiche socio-demografiche, comportamentali e psichiche. POSIT mira quindi ad indagare abitudini e stili di vita della popolazione sieropositiva italiana. L’indagine è stata effettuata nel mese di giugno 2007, coinvolgendo un panel di 30 infettivologi, afferenti ai principali centri italiani di Malattie Infettive, nella compilazione di un questionario anonimo costituito da 38 domande. I quesiti prevedevano risposte multiple “chiuse”. Sulla base dei risultati ottenuti su 890 pazienti, è ora disponibile uno spaccato delle abitudini e degli stili di vita della persona affetta da infezione da HIV di oggi. Il questionario è stato centrato sulle seguenti tematiche: nazionalità, sesso, età, stato civile, figli, preferenze sessuali, coinfezioni, livello di istruzione, informazione, professione, abitudini nel viaggiare, abitudini alimentari, vita sociale (frequentazione ristoranti, discoteche), tabagismo, utilizzo di sostanze stupefacenti, attività sportiva, utilizzo di altri farmaci oltre a quelli per l’HIV, utilizzo di medicine alternative, livello di conoscenza della patologia e di comunicazione della stessa in ambiente famigliare, livello di accettazione dello status di sieropositività, la stabilità psicologica e il personale approccio alla aderenza alla terapia per HIV.

Sono al momento disponibili le seguenti altre analisi specifiche: