Italiani «malati» d’informazione

La medicina ha un posto di rilievo nel bisogno di informazione degli italiani: sono più di 6 milioni le persone che leggono settimanalmente notizie.La medicina assume sempre più un posto di rilievo nel bisogno di informazione degli italiani: sono infatti più di 6 milioni le persone che leggono settimanalmente notizie riguardanti salute, terapie e prevenzione delle malattie. Lo dice il Censis, sulla base dei dati raccolti dallo stesso Centro studi e dal Forum per la Ricerca Biomedica in occasione di una recente ricerca, da cui emerge appunto una crescita sostanziale dei lettori delle riviste dedicate al benessere e alla salute.

Anche le tradizionali pubblicazioni sulla scienza sono dedicate ormai per il 55%, nei quotidiani, alla «biomedicina», mentre per quanto riguarda i telegiornali, quando parlano di scienza lo fanno nel 64% dei casi su argomenti di medicina. E all’interno dei servizi sulla medicina, la maggior parte tratta di «terapie». C’è poi il capitolo Internet, un campo relativamente nuovo dove si ritrova una enorme quantità di informazioni medico-sanitarie: nel complesso sono 62 i siti italiani del settore che risultano abbastanza comprensibili ed esaustivi in materia, ma carenti di servizi on-line quali le consulenze mediche e psicologiche.

La ricerca aggiunge che nell’ambito dell’informazione sulla salute e la medicina, nell’ultimo anno si è registrata una crescita dell’attenzione per la prevenzione anche se trattata in termini generali. Infatti, negli inserti sanitari dei quotidiani nazionali il 28,8% degli articoli tratta di questioni legate all’assistenza sanitaria e alle cure; il 21,8% degli articoli si occupa delle politiche sanitarie, ma al terzo posto il 17,1% degli articoli è dedicato alla prevenzione. Nell’ambito delle patologie gravi e molto gravi (cancro, malattie cardiovascolari, malattie dell’apparato digerente, ecc.) gli articoli trattano nel 36% dei casi della ricerca e delle sue scoperte, nel 27,1% dei casi delle cure e dell’assistenza sanitaria, nel 15 % dei casi della prevenzione.

Dei risvolti psicologici del paziente si parla invece appena nel 10,7% e l’informazione su questo vasto ambito non trova grande spazio negli articoli analizzati. Non ha uno spazio adeguato neanche il rapporto medico-paziente (5,6%), mentre è considerato rilevante (36%) il numero di articoli che forniscono informazioni pratiche ed utili per i lettori. Delle conseguenze sociali della malattia e di quanto può essere invalidante tratta solo il 22% degli articoli, mentre è ancor meno presente l’informazione sulle aspettative di vita dei malati (13,6%).