ERADICAZIONE IN UN BIMBO? ARGOMENTO CONTROVERSO

20° CROI: ATLANTA, 3 – 6 MARZO 2013. ANTICIPAZIONE DELTA 61.

L’annuncio (Persaud D, 48LB) che in un bambino nato da madre sieropositiva non trattata, l’inizio della triplice terapia dopo 30 ore dalla nascita abbia portato all’eradicazione del virus ha lasciato la comunità scientifica divisa. Dopo 26 mesi, infatti, non si è più riscontrata carica virale, HIV DNA e nessun anticorpo specifico, nonostante l’interruzione del trattamento a 18 mesi. Il trattamento ha forse funzionato come Profilassi Post Esposizione? Qualcuno è perplesso sul fatto che il bimbo fosse realmente infetto, nonostante gli esami “di classica evidenza”. Qualcuno ipotizza che il bimbo fosse infetto, ma che non avesse stabilito riserve latenti. Alcuni opinion leader, tra cui Steve Deeks, pensano che non sapremo mai la verità in quanto l’HIV trovato nel bambino potrebbe essere quello della madre e che, anche senza la terapia, si sarebbe potuto dissolvere da solo non intaccando così le cellule di memoria long-term, ma solo quelle a breve vita. Solo esami fortemente specifici, non effettuati, avrebbero potuto dare una risposta. Sta di fatto che se l’infezione fosse stata davvero del bambino, e non della madre, ci sarebbe comunque una prova ulteriore che la PEP o la PREP funzionerebbero pienamente. Di diversa opinione Doug Richman che invece sostiene l’argomento dell’eradicazione, in quanto il virus trovato nel bimbo, se della madre, sarebbe dovuto scomparire entro pochissimo tempo.