Un italiano al vertice della Chiron

Non è sempre vero che per avere successo i cervelli italiani devono fuggire all’estero. Rino Rappuoli, specializzato in vaccini, in Italia c’è rimasto, e oggi è diventato il numero uno della ricerca scientifica della Chiron. L’azienda biotecnologica lo ha nominato chief scientific officer della corporation, ovvero direttore generale della ricerca di tutte e tre le divisioni: Vaccines (il cui punto di forza è il centro di Siena), Blood Testing e BioPharmaceuticals. Nella nuova posizione, Rappuoli passerà metà del suo tempo in California dove si trovano la casamadre e i laboratori della ricerca biofarmaceutica e del blood testing, e metà del suo tempo a Siena, nei laboratori di ricerca della Chiron vaccines. Dopo aver conseguito i diplomi di laurea e di dottorato in scienze biologiche all’Università di Siena e aver lavorato come visiting scientist alla Rockefeller University di New York e alla Harvard Medical School di Boston, il ricercatore senese che oggi ha 52 anni diventò direttore della ricerca e sviluppo della Sclavo, infine come si diceva nel 1992 si è trapiantato presso i nuovi padroni di Chiron. E’ considerato uno dei fondatori della microbiologia cellulare ed è il pioniere della reverse vaccinology, tecnica che si avvale dell’impiego della genomica nello sviluppo dei vaccini. Come Chiron ha diretto il progetto di sviluppo di Menjugate, il vaccino contro il patogeno meningococcus C responsabile della meningite, e quello per la realizzazione del primo vaccino ricombinante diretto contro il batterio che causa la pertosse. Con sede centrale a Emeryville in California, fondata nel 1981, quotata al Nasdaq, quattromila dipendenti, la Chiron è un’azienda biotech di punta in una vasta serie di ricerche: dalla prevenzione e il trattamento del cancro alle malattie infettive. Nel 1988 ha sviluppato su base biotecnologica il primo test per lo screening dell’epatite B, e ancora prima nel 1984 aveva partecipato alla clonazione del genoma e alla identificazione delle sequenze per l’Hiv, il virus dell’Aids. Quest’approccio è supportato da una ricerca avanzata incentrata sulle proteine ricombinanti, sul genoma, sulle piccole molecole, sulla terapia genica e sulle soluzioni biologiche innovative per i vaccini: in quest’ultimo settore, è la quinta azienda mondiale con 30 vaccini nuovi e convenzionali per adulti e bambini.