Spesa farmaceutica in calo rispetto al 2002

Secondi i dati diffusi oggi da Federfarma la spesa farmaceutica netta a carico del Ssn è diminuita del 6,1% nel periodo gennaio-novembre 2003, rispetto allo stesso periodo del 2002.Il calo sarebbe legato alla riduzione del 3,5% del numero delle ricette, sempre rispetto allo stesso periodo del 2002. Nel solo mese di novembre 2003 la spesa si è abbassata del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2002, con un leggero aumento del numero delle ricette (+0,3%) consegnate in farmacia (circa 35 milioni, in media 0,62 per ogni cittadino). I dati confermano il trend decrescente della spesa in atto dall’inizio del 2003, con l’unica eccezione costituita dal mese di settembre pari a +4,3% rispetto a novembre 2002.

A livello nazionale la spesa farmaceutica netta a carico del Ssn tra gennaio e novembre 2003 si è attestata intorno a 10 miliardi 119 milioni euro (-6,1% rispetto a gennaio-novembre 2002). È diminuito del 3,5% il numero delle ricette che è stato pari a oltre 401 milioni (in media 6,92 per ogni cittadino italiano). Le Regioni che fanno registrare un calo della spesa netta superiore alla media nazionale sono Lombardia, Abruzzo, Marche, Basilicata, Molise, Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Di queste Lombardia, Molise, Veneto, Piemonte, applicano il ticket, salvaguardando le fasce di popolazione più deboli. Le altre Regioni fanno ricorso alla distribuzione diretta come misura prevalente di contenimento della spesa.

Va ricordato a tale proposito, conclude Federfarma, che la distribuzione diretta trasferisce una quota di spesa farmaceutica su altre voci del bilancio (beni e servizi) e non consente una precisa quantificazione del risparmio effettivo a causa della difficoltà di verificare i costi complessivamente sostenuti dalle Asl (numero di confezioni acquistate, costi di acquisto, personale, strutture, scaduti). In alcune Regioni del Centro sud, riferisce la nota, le farmacie continuano a subire pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle Asl: i ritardi più pesanti si registrano in Sicilia, Calabria, Campania, Abruzzo (fino a 8 mensilità del 2003, alcune del 2002 e addirittura mensilità del 2001). Consistenti ritardi anche in Lazio, Puglia e Molise.