24 AZIONI PER IL GOVERNO: LA LOTTA CONTRO L’HIV/AIDS TORNI A ESSERE UNA PRIORITA

Roma, 30 novembre 2011. Il Forum della Società Civile Italiana sull’Hiv/Aids a partire da questo 1° dicembre monitorerà il governo italiano attraverso 24 indicatori stabiliti dalla Dichiarazione di Roma, stilata dallo stesso forum il 12 luglio 2011 e sottoscritta da oltre 100 associazioni. Il monitoraggio coinvolge anche le istituzioni periferiche, in particolare le Regioni, per competenze.

Siamo preoccupati del fatto che gli organi istituzionali che si dovrebbero occupare di HIV/AIDS sono paralizzati per motivi non comprensibili. La Dichiarazione di Roma evidenzia una serie di passaggi che sono obbligati in ogni Paese e che riguardano la prevenzione, la cura medica, la lotta alla discriminazione e la tutela dei diritti, l’azione globale.I 24 indicatori, allegati al presente comunicato, sono: di contesto generale, sulle politiche di prevenzione, su punti specifici (stigma, privacy, farmaci e diagnostica, politiche antidroga e ricerca scientifica) e sull’impegno internazionale nella lotta contro l’Aids. Sono domande semplici che richiedono volontà di agire da parte delle istituzioni. Purtroppo a oggi le risposte sono tutte negative.

Eppure anche oggi l’Istituto superiore di Sanità nel presentare i dati nazionali su Hiv/Aids ci ricorda che oltre un terzo delle persone con una nuova diagnosi di HIV viene diagnosticato in fase avanzata di malattia, e presenta una rilevante compromissione del sistema immunitario. Che dal 1996 ad oggi ben due terzi delle persone diagnosticate con AIDS non ha effettuato alcuna terapia antiretrovirale prima di tale diagnosi. Che la maggioranza delle nuove infezioni è attribuibile a contatti sessuali non protetti, che costituiscono l’80,7% di tutte le segnalazioni e che tuttavia non vengono sufficientemente percepiti come a rischio.

Il Fondo Globale per la Lotta contro l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria ha annunciato pochi giorni fa, a causa della diminuzione del sostegno finanziario di alcuni donatori, lo stop a nuovi progetti per i prossimi due anni e la garanzia dei soli servizi essenziali per quelli già in corso. Proprio nel momento in cui, come mostra anche l’ultimo rapporto UNAIDS, lanciato in questi giorni, i risultati dell’estensione dell’accesso alle terapie sono positivi. L’Italia non ha ancora onorato quanto più volte promesso al Fondo Globale, verso il quale ha deciso nel 2009 di sospendere ogni contributo, caso unico nel mondo occidentale. Questa realtà esige risposte immediate.

Attraverso la Dichiarazione di Roma il Forum della società civile italiana sull’Hiv/aids continuerà a porre le sue domande e a monitorare l’attività del governo, al quale augura buon lavoro.

La Dichiarazione di Roma si trova all’indirizzo web www.dichiarazionediroma.it

Il Forum italiano della società civile sull’Hiv/Aids (www.forumhivaids.it) è promosso da: Actionaid, ANLAIDS, Arcigay, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Gruppo Abele, LILA, Nadir, NPS Italia Onlus, Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS, Movimento Identità Transessuale, Villa Maraini


Indicatori di contesto generale (5)

1.L’AIDS è diventata una priorità sanitaria in Italia, al fine di debellarla entro il 2015?
NO

2.Sono state allocate risorse economiche affinché la diventi?
NO

3.Vi è stato un riassetto delle politiche istituzionali, sanitarie e sociali (a livello nazionale, regionale, locale) per intervenire sui vari aspetti dell’AIDS?
NO

4.Sono state messe in campo strategie su chiare e condivise evidenze scientifiche?
NO

5.Esistono pregiudizi ideologici che mettono in discussione le strategie adottate (se adottate)?
SI

Politiche di prevenzione (7)

1.Si sono elaborate campagne/strategie di prevenzione costanti, diversificate per gruppi di destinatari, che utilizzino linguaggi adeguati e riferimenti specifici agli strumenti di prevenzione (es.: “Profilattico”, “Test HIV”, “Terapia antiretrovirale”), avendo cura di adeguare la terminologia utilizzata alle caratteristiche del gruppo di volta in volta considerato?
NO

2.La prevenzione dell’infezione da HIV è stata intesa come “intervento bio-psicosociale” ed è stata inserita in un contesto normativo e di intervento più ampio di lotta contro lo stigma e di tutela della persona?
NO

3.Vi sono stati interventi specifici di prevenzione nei confronti della popolazione MSM?
NO

4.Vi è stata un’azione concreta di contrasto all’omofobia?
NO

5.Vi sono stati interventi specifici di prevenzione nei confronti dei gruppi più vulnerabili (migranti, consumatori di sostanze, lavoratrici/lavoratori del sesso, persone detenute e/o private della libertà presenti nei C.I.E.?
NO

6.Nel caso ci siano stati, sono state utilizzate strategie di riduzione del danno, di offerta attiva del test HIV, di eliminazione delle barriere di accesso ai servizi?
NO

7.Si è presa in considerazione la sospensione delle misure di detenzione e/o estinzione del reato e della pena per le persone con HIV che presentano parametri clinici critici e/o debilitanti connessi alla patologia?
NO


Politiche contro lo stigma e le discriminazioni (3)

1.Sono stati elaborati piani condivisi di informazione/formazione volti a rimuovere lo stigma, la discriminazione e il mobbing di cui le persone con HIV sono spesso vittime soprattutto sui luoghi di lavoro e nel settore dell’assistenza sanitaria?
NO

2.Si sono attuate politiche di supporto al fine di sostenere i diritti sessuali e riproduttivi delle persone che vivono con l’HIV?
NO

3.Si sono attuate politiche per eliminare la violenza di genere e supportare le donne con HIV che la subiscono?
NO


Garanzia della privacy (1)

1.Sono stati costituiti tavoli di lavoro con l’obiettivo di valutare la situazione attuale e di fare il punto sull’operatività delle norme vigenti in materia di protezione della riservatezza dei dati sanitari (Legge 135/90, D.lgs 196/03), al fine di porre rimedio alle frequenti e sistematiche violazioni registrate in numerosi ambiti (luoghi di lavoro, agenzie di lavoro interinale, strutture sanitarie pubbliche e private, società sportive)?
NO


Disponibilità dei farmaci e della diagnostica (2)

1.Si è posto rimedio alle inaccettabili disparità che la regionalizzazione sanitaria ha prodotto nella disponibilità dei farmaci e della diagnostica, mediante l’elaborazione di piani di coordinamento nazionali volti a superare tali inaccettabili condizioni di disuguaglianza tra cittadini residenti in regioni diverse?
NO

2.Le “Linee Guida italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1” sono state prese come riferimento univoco da tutte le regioni, ASL, centri di cura e assistenza delle persone con HIV del nostro paese?
NO


Politiche antidroga (1)

1.E’ stata compiuta una verifica trasparente sull’efficacia delle attuali politiche antidroga nazionali, come ribadito dalla dichiarazione ufficiale dell’ultima conferenza mondiale sull’AIDS (XVIII IAC, 2010) denominata: “La Dichiarazione di Vienna” ?
NO

Finanziamento alla ricerca (1)

1.E’ stato ripristinato il Programma Nazionale di Ricerca sull’AIDS al momento cancellato?
NO


Fondo Globale per la Lotta contro l’AIDS, la Tubercolosi e la Malaria (2)

1.L’Italia ha comunicato un piano di rientro per l’esborso dei contributi per il 2009 e il 2010 – pari a 260 milioni di euro – e dei 30 milioni di dollari addizionali che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva promesso al Vertice G8 del 2009 a L’Aquila?
NO

2.L’Italia ha rinnovato l’impegno finanziario a favore del Fondo Globale per il triennio 2011-2013?
NO

Destinazione di parte del PIL (1)

1.L’Italia si è impegnata concretamente per raggiungere l’obiettivo di destinare lo 0,7% del proprio PIL in Aiuto Pubblico allo Sviluppo entro il 2015?
NO


Presenza italiana e partecipazione della Società Civile (1)

1.E’ nata una struttura istituzionale che consenta all’Italia la partecipazione attiva e sistematica agli appuntamenti internazionali di confronto sull’HIV/AIDS e con la partecipazione paritetica a questa struttura della Società Civile del nostro paese?
NO